Ci sono libri che si fanno leggere in pochissimi giorni, alcuni addirittura in una manciata di ore. Ma quanto tempo ci è voluto per scriverli?
Non esiste un tempo standard necessario alla stesura di un libro. Per esempio, non è che 3 mesi sia il tempo giusto e se ci metti di più sei lento, se ci metti di meno hai lavorato male. Ogni libro è a sé, con punti di forza e problematiche particolari, e lo stesso autore che una volta ha scritto un libro in un mese per il successivo potrebbe avere bisogno di un anno.
Eppure ci sono alcune accortezze che sarebbe meglio tenere a mente.
Non metterci troppo
Una volta cominciata una stesura (che sia la prima, la seconda, la terza o la millesima), il risultato finale beneficerà senza dubbio di una scrittura costante e non troppo prolungata nel tempo. La costanza è fondamentale per non perdere mai il polso della propria storia, mentre la necessità di non trascinare una stesura per anni deriva dal fatto che, con il tempo, anche la maturità dello scrittore cambia. Perciò il lavoro sarà migliore se la persona che l’ha finito non è molto diversa da quella che l’ha iniziato.
Prenditi il tuo tempo
Questo consiglio potrebbe sembrare in contrasto con quello precedente, ma in realtà è complementare. Se una volta cominciata una stesura è importante cercare di terminarla nel più breve tempo possibile, tra una stesura e l’altra può rivelarsi produttivo lasciar trascorrere alcune settimane senza riprendere in mano il romanzo. Così, al momento di cominciare la prossima fase di lavorazione, quale che sia, lo scrittore avrà uno sguardo più lucido e sarà più facile individuare errori e problematiche, così come le loro possibili soluzioni.
Velocizza la tua routine di scrittura…
I romanzi invecchiano. Ci sono temi e argomenti, ma soprattutto linguaggi e modalità espressive che vanno bene per un determinato periodo storico, ma dopo risultano inevitabilmente datati. Le storie possono essere immortali, ma lo stesso non vale per il modo in cui vengono raccontate, anche all’interno dello stesso genere di riferimento. Più la lavorazione di un romanzo resta circoscritta nel tempo, maggiori saranno le probabilità che i tuoi sforzi raggiungano il cuore dei lettori.
… Ma non avere fretta
I tempi dell’editoria sono lunghi. È possibile firmare un contratto per un libro che uscirà dopo anni. Lo scrittore può gestire i tempi solo della parte di lavorazione del libro che dipende da lui, ma tra la tua scrivania e la libreria ci sono molti passaggi intermedi e molti professionisti coinvolti. Imparare la pazienza e i lunghi tempi di attesa è una delle abilità più utili per chi è deciso a intraprendere questa strada. Il mio consiglio è di concentrarti sugli aspetti del lavoro che dipendono da te e di imparare a gestire e bilanciare i tempi a tua disposizione. Non farti condizionare da chi titola “come scrivere un romanzo in dieci giorni”, perché non avrai MAI un libro finito e pronto per essere inviato a un agente o a un editor in dieci giorni, ma non lasciare nemmeno che trascorrano anni tra la revisione del capitolo 1 e quella del capitolo 2. La velocità di scrittura deve essere funzionale alla sua qualità, sempre, e questa è l’unica regola aurea da ricordare.
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