Qualche mese fa avevo già tentato un approccio con Cecilia Randall, italianissima nonostante lo pseudonimo, ma non era andata bene. Di recente ho deciso di riprovarci con un altro suo libro: “Millennio di fuoco“, un fantasy ucronico pubblicato da Mondadori.
Siamo in un 1999 alternativo, dove il livello tecnologico dell’Europa non ha mai superato il Medioevo a causa di una guerra con una terribile stirpe di demoni in corso da secoli. Stavolta l’esperienza è stata molto più appagante e ho finito il libro con piacere, nonostante qualche piccola pecca.
Ecco la descrizione:
Baviera 1999 d.C. Mille anni sono trascorsi da quando il demoniaco popolo vaivar è apparso in Europa, muovendo dalle lande desolate oltre il Volga per reclamare il possesso delle terre abitate dagli umani e cambiare la Storia per sempre. Da allora una guerra infinita strazia il continente ormai condannato a un eterno medioevo, in cui i regni nati dalle ceneri dell’antico Sacro Impero sopravvivono a fatica tra alleanze precarie, rovesciamenti di fronte ed epidemie.
I vaivar avanzano con armate di creature innaturali e spaventose, i manvar: la loro marcia procede inesorabile e sono giunti ormai nel cuore della Baviera.
Ed è qui che troviamo Seija, giovane coraggiosa e tenace, l’erede di un’antica stirpe di guerrieri pagani, cacciati dalle terre di Kaleva proprio in seguito all’invasione dei vaivar. Adesso il suo popolo, decimato e nomade, sopravvive offrendo ai cristiani la propria abilità militare in cambio di cibo e di un luogo sicuro in cui piantare le tende. Seija è pronta alla lotta contro l’esercito vaivar comandato dal più grande nemico degli umani: Raivo, il Traditore dalla Mano Insanguinata, stratega temibile, condottiero spietato e unico uomo a essersi venduto anima e corpo ad Ananta, l’immortale regina dei vaivar, per farsi trasformare in un demone plurisecolare e sterminare quella che una volta era la sua specie.
Ma quando Seija è costretta ad affrontare il Traditore nel pieno della battaglia, il fantasma di un antico segreto cambia per sempre il suo destino. Perché il condottiero nemico prima esita e poi scatena contro di lei una caccia senza quartiere? Perché ne è così ossessionato da trascurare persino gli obiettivi militari, pur di catturarla? Cosa è accaduto davvero tre secoli fa alla Torre della Strage, il maniero del Traditore, nel giorno in cui Raivo ha rinunciato alla sua umanità?
L’aspetto che ho apprezzato di più è il worldbuilding; mi ha intrigato molto l’idea di un’epoca così vicina a noi eppure ridotta a uno stadio di sviluppo medievale. L’ucronia è un sottogenere della narrativa fantastica che ci presenta come sarebbe il mondo se certe cose fossero andate in modo diverso. In questo caso, Cecilia Randall ci mostra cosa sarebbe successo se l’Europa non avesse mai superato il Medioevo a causa di una logorante guerra contro creature soprannaturali. Sono presenti diversi popoli e la loro storia e caratterizzazione, sebbene non troppo originale tra barbari pagani e imperiali bigotti, è sempre resa con chiarezza.
La ricetta del romanzo è completa: battaglie, amori impossibili, tradimenti… tutto ciò che può appagare il gusto degli appassionati di cappa e spada è presente nella storia. Gli eventi si susseguono né troppo in fretta né troppo lentamente e creano un buon equilibrio ritmico.
Purtroppo, però, ci sono stati alcuni elementi che hanno intiepidito il mio parere sul romanzo. Seija, la protagonista, è la cosiddetta Mary Sue, l’eroina senza macchia (e senza spessore), coraggiosa ma umile, abile combattente e di buon cuore… Qualche difetto avrebbe dato un minimo di profondità a questo personaggio.
Raivo, l’antagonista, è più interessante, sebbene il suo background arrivi abbastanza telefonato: il traditore della stirpe umana nasconde un segreto che lo rende il classico (ma funzionale) bel tenebroso.
Un altro aspetto che non ho apprezzato a fondo è lo stile. La narrazione è “esterna”: ricchissima di descrizioni e dettagli, ma incapace di farci sentire la voce della protagonista e di farci provare empatia nei suoi confronti.
Nonostante questo, comunque, la lettura si è rivelata godibile e consiglio agli appassionati di fantasy di darle una possibilità.
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